DA ORTO IL RISTORANTE, IN PUGLIA. CUCINA VEGETALE CHE FA VIAGGIARE, ALL’INSEGNA DELLA STAGIONALITÀ CREATIVA
“Tornare dove si è stati bene è sempre un piacere. Ma ancora più piacevole è rendersi conto che nel corso di un anno, nessun dorme e, ora che è estate, al Nina Trulli Resort si iniziano a raccogliere frutti davvero succulenti. Perché la cucina di Orto,Il Ristorante, arricchisce e migliora la sua offerta. Una cucina territoriale, pluriforme e viva: la sua anima vegetale convince con sapori finalmente nuovi.
Non che si ricerchino ingredienti esotici o di nobile fattura perché qui la nobiltà ha il profumo della terra e delle erbe aromatiche; ha il sapore della concentrazione dei succhi nel frutto maturo; ha il brio di una creatività dinamica, di una tecnica che naturalizza ulteriormente la materia, e mai alienante rispetto al piatto.
La crema di cocco, con piselli e agretti è magia-thai; Misticanza è un tacos di soli spinaci con maionese di soia, curry verde, erbe di campo, brodo di menta e assenzio; Pomodoro e Kimchi è servito in un brodo fermentato freddo, naturalmente piccante e fresco e il Ramen alla melanzana sublima l’amore di Cinzia per quest’ortaggio, versatile e complesso nel gusto: «È un piatto nato al contrario, dall’idea di portare in carta una pasta all’orzo, tipica dell’entroterra pugliese. Abbiamo iniziato a lavorarla e ottenuto filamenti spessi e lunghi, molto simili ai noodles utilizzati per il ramen, o soba (lavorati, invece, con grano saraceno). Di qui, l’idea di proporre questa pasta porosa, ruvida e profumata sotto forma di ramen, in abbinamento alla melanzana che è l’essenza dell’estate».
Ma c’è anche tanta tradizione, nei Tortelli di cialledda (il pane sponsato e condito col pomodoro) in acqua di pomodoro o i Ravioli di caciocavallo stravecchio, quasi piccante, con cipolla margherita e gel di alloro, che a tratti ricorda l’intensità di una genovese napoletana, solo senza carne!
Il dessert, infine, è Carota, un finepasto che introduce il desiderio di creare, nel tempo, una pasticceria totalmente priva di zuccheri aggiunti, come sta già accadendo per alcuni dessert alla Bottega nel chietino.
Da Orto impari che stagionalità non vuol dire monotonia, ma esaltazione del buono quotidiano; reperibilità non vuol dire ripetizione, ma serbatoio prolifero di sostanza, che stimola di continuo la creazione. Impari che cucina non vuol dire comando, ma confronto, armonia e cooperazione. Impari che una cucina è davvero buona quando circondata da sani principi; quando la lungimiranza è più dolce dell’ambizione, e quando la bontà di mani laboriose si combinano alla genuinità degli ingredienti e di fresche idee da portare in tavola.”